mercoledì 23 febbraio 2011
Il libretto rosso di Garibaldi a Casetta Rossa
Il libretto rosso di Garibaldi.
Discorsi, scritti e proclami dell'uomo che inventò l'Italia sognando una Patria Socialista,
a cura di Pier Paolo e Massimiliano Di Mino
L’unico eroe di cui il mondo ha mai avuto bisogno si chiama Giuseppe Garibaldi.
CHE GUEVARA, 1955
A partire dal 1861, completato il tormentato percorso che avrebbe consentito all’Italia di scoprirsi unita, la figura di Giuseppe Garibaldi, grande protagonista del Risorgimento, fu oggetto di un’intensa operazione di revisione storiografica che, nel momento in cui consegnava «l’eroe dei due mondi» alla polverosa galleria dei «padri della Patria» nascondeva, dietro l’icona del personaggio, gli importanti contenuti sociali del suo pensiero e della sua azione. Frutto di un’accurata selezione di proclami, lettere, testamenti politici e manifesti firmati dal soldato di Nizza, “Il libretto rosso di Garibaldi” recupera la visione politica che animò il condottiero e consegna alla memoria del presente un Garibaldi di volta in volta operaista, internazionalista, anticlericale e socialista. Un percorso importante, tutto da riscoprire, che, affondando le sue radici nella dimenticata tematica del «Risorgimento tradito», passa per le insurrezioni latino-americane, la guerra civile spagnola e arriva fino alle battaglie combattute dai partigiani antifascisti e all’ideologia a cui guardarono sia le formazioni comuniste (non a caso dette «garibaldine»), sia le brigate di Giustizia e Libertà.
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